E’ stato recentemente depositato in commissione Giustizia il testo base della legge che consentirebbe la coltivazione per uso personale di cannabis in casa. Nella legge da approvare si inasprirebbero le pene per lo spaccio a minori ma si legalizzerebbe anche il possesso di piccole quantità di cannabis.
Il testo base della nuova legge sulla Cannabis è ormai pronto: 5 articoli che mirano a modificare il testo unico delle leggi che disciplinano le sostanze psicotrope e stupefacenti, che oltre a prevedere cure e riabilitazione per le tossicodipendenze, disciplina coltivazione, cessione e consumo della cannabis e dei suoi derivati. (DPR 9 ottobre 1990/ 309).
Il relatore Mario Perantoni proviene dal partito pentastellato ed è presidente della Commissione Giustizia.
Il testo, frutto della mediazione delle forze di maggioranza, è una sintesi delle varie proposte di legge che dal 2009 sono state presentate in parlamento senza successo ( Radicali, 5 Stelle e Lega) a breve dovrebbe essere adottato dalla commissione giustizia per procedere alla calendarizzazione dei tempi utili per la presentazione degli emendamenti.
Cosa dice il testo in breve:
- Possibilità di coltivazione in casa fino ad un massimo di 4 piante femmina di Cannabis
Considerata coltivazione domestica per uso personale, non sarà più punibile chi coltiva fino a 4 piante di cannabis femminizzate, quindi contenenti THC, idonee e finalizzate alla produzione di sostanza stupefacente e del prodotto da esse ottenuto".
- Inasprimento delle pene nei confronti di spaccio a minori. «Si aumentano da 6 a 10 anni le pene per i reati connessi a traffico, spaccio e detenzione ai fini di spaccio della cannabis».
- Depenalizzione dei cosiddetti 'fatti di lieve entità’. Si applica qui una distinzione tra tipologie di sostanze stupefacenti per i quale non sarà più previsto il carcere, ma la possibilità di svolgere lavori di utilità pubblica.
Nel testo si fa una distinzione fra droghe pesanti e leggere: «Oggi per lieve entità il giudice può decidere una pena da 2 a 6 anni di carcere, indipendentemente se si tratta di eroina o di cannabis», riporta il deputato pentastellato Magi, spiegando che se questa legge venisse approvata, le pene per lieve entità diminuirebbero al massimo di un anno per la cannabis e al massimo di due per le altre droghe.
- Eliminazione degli illeciti amministrativi. Si riducono qui le sanzioni amministrative pecuniarie connesse al reato di coltivazione. La multa, ora fino a euro 10.000 viene ridotta ad un massimo di a euro 6.500,00 nei casi di cannabis. Viene inoltre eliminata, come sanzioni amministrativa, la sospensione della patente in caso di solo possesso.
- Altre Pene e sanzioni. Quando un reato viene commesso da persona tossicodipendente la cui condizione è stata certificata da una struttura sanitaria pubblica o da una struttura privata autorizzata, il giudice può, nella la sentenza di condanna previa richiesta delle parti o dell’imputato, dopo aver ascoltato il pubblico ministero e nel caso in cui non debba essere concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena, applicare come pena il lavoro di pubblica utilità (per un massimo di due volte in caso di recidiva). Nessuna riduzione di pena è tuttavia prevista nei casi in cui le sostanze psicotrope o stupefacenti siano consegnate o destinate a minorenni.
Il deputato e relatore Magi, da sempre in prima fila per la legalizzazione della Cannabis, sia per combattere la criminalità organizzata sia per diminuire il sovraffollamento delle carceri, auspica di poter fare un lavoro rapido: pur consapevole degli oneri al momento presenti in commissione giustizia, oberata di lavoro per la riforma in corso del Processo penale, spera che ci sia la volontà politica per procedere spediti ad una riforma che corrisponde ad una forte esigenza anche per quanto riguarda la situazione delle carceri. Sono infatti 7 su 10 i casi di carcerazione per fatti di lieve entità. Dello stesso avviso anche la la Guardasigilli Cartabia.
Nonostante l’ottimismo del relatore Magi, in commissione, durante il voto sul testo base c’è stata una spaccatura all’interno della maggioranza: Lega, Fdi, Coraggio Italia e Fi (con l’eccezione di Elio Vito che si è fatto assegnare alla commissione Giustizia votando a favore) hanno votato contro. Si è astenuta Italia Viva mentre hanno votato in favore del testo tutti gli altri schieramenti, da Riccardo Magi di +Europa al Pd, M5S e Leu. La Lega aveva inoltre chiesto il disabbinamento del testo presentato da Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera.
Si rimane ora in attesa del termine per la presentazione degli emendamenti da discutere in commissione dopodiché, il testo potrà approdare in aula.