Le orchidee, sebbene possano sopravvivere anche se poco fertilizzante, si manifestano nel loro massimo splendore se nutrite correttamente. Non necessitano di un fertilizzante generico, ma di uno specifico che non contenga alte concentrazioni di ammoniaca e urea: sostanze tossiche per le orchidee. Qui di seguito una guida dettagliata che illustra come coltivare le orchidee in casa.
Sul mercato sono ormai presenti tantissime tipologie di concimi e fertilizzanti per orchidee, ma sappiate - innanzi tutto - che per questo tipo di piante è raccomandato solo ed esclusivamente il concime in forma liquida, oppure il concentrato da poter diluire in acqua. I concimi e i fertilizzanti a palline, invece, sono sconsigliati per le orchidee, perché non si sciolgono bene nel loro tipico substrato di corteccia e potrebbero provocare quindi danni alle radici.
Di seguito, un breve elenco dei prodotti disponibili e delle loro peculiarità:
- Orchid focus e Green Fuse, completamente privi di ammoniaca ed urea;
- Orchid Focus e Green Fuse, prodotti da sali solubili e puri;
- Orchid Focus, specificatamente formulato per assecondare i bisogni delle orchidee.
Tra tutte le marche di fertilizzanti e concimi per orchidee presenti sul mercato, Growth Technology ha un interesse crescente verso le orchidee e la loro coltivazione. Per questo abbiamo selezionato una piccola ma importante gamma di prodotti specifici per le orchidee (la linea è in continua evoluzione ed espansione) che saranno molto interessanti per ogni coltivatore di questi splendidi ed eleganti fiori. Questi prodotti specifici per le esigenze delle orchidee sono il risultato della loro esperienza nella formulazione della gamma di fertilizzanti ed esprimono le ultime correnti di pensiero in materia di coltivazione per orchidee.
Le confezioni dei concimi sono pressoché tutte uguali e le etichette spesso non aiutano a capire quale tipologia specifica di prodotto occorre per una determinata pianta. Per capire quale fertilizzante per orchidea scegliere è opportuno dare uno sguardo alle etichette e individuare la sigla che tutti i fertilizzanti di livello riportano sulla confezione, il titolo NPK, dove N sta per azoto, P sta fosforo e K sta per potassio.
A ciascuna di queste tre lettere viene associato un numero, che definisce la percentuale di quell'elemento all'interno della soluzione. Un esempio è: NPK 20-10-10; ciò significa che nel fertilizzante è presente il 20% di azoto, il 10% di fosforo e il 10% di potassio. Naturalmente, a seconda delle esigenze specifiche della pianta, ci dovrà essere una combinazione diversa di questi elementi. Se desideri preparare la pianta per il periodo della fioritura, dovrai scegliere un fertilizzante ad alto contenuto di fosforo (perché favorisce la creazione di corolle) e meno di potassio e azoto.
Per tutte le altre fasi, è opportuno optare per un concime bilanciato (es. NPK 20-20-20 o 18-18-18) e - nel momento in cui la pianta riprende il periodo vegetativo - scegliere un concime ad alto contenutodi azoto (es. NPK 30-10-10). Per chi ha poca esperienza, è consigliabile scegliere la soluzione più semplice, ovvero acquistare un prodotto bilanciato che vada bene per ogni periodo della'anno.