Sono ecologiche e sostenibili, perché a basso consumo energetico. Stiamo parlando delle lampadine fluorescenti compatte (anche comunemente chiamate con la sigla CFL, che sta per Compact Fluorescent Lamp) che - per le loro caratteristiche - consentono un risparmio energetico fino all’80% su ogni singolo punto luce. Sebbene la loro convenienza sia nota, anche le lampade in questione si consumano e volgono al termine, e - al momento di sostituirle - sorge sempre l’annosa questione: dove buttare le lampadine a LED e come comportarsi per uno smaltimento corretto?
La domanda è d’obbligo poiché, seppur in quantità molta ridotta, le lampadine CFL contengono mercurio; parliamo di valori molto bassi che si attestano a 5 milligrammi. Per fare un paragone comune e capirne l'entità, facciamo riferimenti ai vecchi termometri che ne contenevano circa 500: una dose non pericolosa per la salute, ma potenzialmente inquinante. Ecco perché anche le lampadine fluorescenti compatte vanno trattate come rifiuti speciali.
Per lo smaltimento, è possibile adottare due soluzioni alternative, ugualmente valide: si possono riconsegnare al negozio dove si sono acquistate, oppure nei punti di riciclo cittadino, insieme agli altri RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). In questi stessi punti possono essere riciclati anche LED e lampade NEON.