Siamo vicini alla primavera e chi conosce bene il ritmo della natura sa che quello in arrivo è il periodo migliore per gustare gli asparagi. Apprezzato fin dall’antichità, l'asparago è un prodotto della terra che cresce spontaneo, ma ciò non toglie a tutti gli appassionati dell’orto “fai da te”, la possibilità di coltivare di asparagi in casa.
Esistono diverse varietà di asparagi e in Italia se ne conoscono e coltivano almeno 8 tipologie differenti, alcune delle quali presenti solo in determinati habitat. Ecco le specie più diffuse, che differiscono per dimensioni, sapore e area geografica: asparago comune, asparago pungente, asparago amaro, asparago selvatico, asparago marino, asparago spinoso, asparago bianco e asparago di Pastor.
Avviare la coltivazione di asparagi in casa
Una volta individuata la varietà preferita, per qualità organolettiche e possibilità di coltivazione, sarete pronti a dar vita ad un rigoglioso raccolto di asparagi anche a casa vostra. Proprio così: coltivare le tipologie più comuni di asparago è possibile e non richiede particolare sforzo. Si renderanno necessari dei piccoli accorgimenti ma il risultato porterà sulle vostre tavole un prodotto pronto da gustare. Se avrete la pazienza di attendere il ciclo di crescita della pianta, che è abbastanza lungo, darete grandi soddisfazioni al vostro palato.
In base alle vostre esigenze, dovrete decidere se avviare la vostra coltura partendo dal seme o dalle zampe. Il primo caso è indicato per chi avvia la coltura in vaso: potrete selezionare con cura la varietà più adatta al vostro terreno e ottenere ottime radici di cui potrete poi servirvi l’anno successivo per velocizzare la coltivazione. Sarà davvero semplice, poiché coltivare asparagi in casa non richiede particolare sforzo, data la facile adattabilità a svariati climi di questi turioni.
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Consigli per coltivare asparagi in casa
Il luogo ideale nel quale posizionare il vostro vaso è un’ala della casa ben soleggiata, a diretto contatto con la luce del sole, ben ventilata e lontana da una eccessiva umidità.
Tra i consigli per coltivare gli asparagi la scelta del terreno per il vostro vaso è in cima alla lista delle priorità: un terriccio ben drenante di tipo sabbioso è il più indicato e va preparato con una vangatura profonda e concimato con letame o stallico, prima di dare il via alla crescita dei vostri piccoli frutti. Preferite dunque terreni sciolti e calcarei, non molto profondi che consentano un facile smaltimento delle acque.
Anche la scelta dei giusti tempi per avviare la coltura è fondamentale: quando coltivare gli asparagi, dunque?
La semina va effettuata in primavera e i semi devono essere interrati di poco al di sotto della superficie, circa 15mm. Se poi avrete modo e spazio per distribuire i semi in file parallele distanti tra loro di 40 cm sarete già a metà dell’opera. Dovrete, infatti, sapere che quella dell’asparago è una coltura che richiede molto spazio anche per la sola produzione destinata al consumo domestico: saranno necessarie aiuole che occuperanno qualche metro quadrato della vostra abitazione. Come notate, coltivare asparagi in vaso richiede qualche accorgimento maggiore, come quello di prendervi particolare cura del terreno.
Dovrete sempre tenere ben monitorato il livello del terreno ed essere pronti a rifornire le vostre vasche non appena lo vedrete diminuito.
Innaffiate la vostra piantagione 2-3 volte a settimana e dopo aver gettato i semi, in circa 25-30 giorni dovrebbero comparire le prime piantine, che nel giro di un paio di mesi dovrebbero essere cresciute a tal punto da essere diradate per il rinvaso autunnale. Ancora qualche mese di attesa dopo il trapianto in terra asciutta e tra marzo e giugno sarete pronti a raccogliere asparagi sani e forti, dopo che avranno raggiunto tra gli 8 e i 10 cm. Non tralasciate un importante passaggio che aiuti il terreno a rimanere produttivo ed effettuate la concimazione al termine della raccolta con formulati ricchi di azoto e potassio.
Coltivare gli asparagi selvatici
Non mancano gli appassionati di questa tipologia di turione selvatico, che cresce spontaneamente nei boschi submediterranei e fino ai 1300 m e rappresenta uno dei più apprezzati e ricercati esemplari perché nonostante il suo gusto pungente e amaro, si presta a preparazioni culinarie molto apprezzate. Principalmente diffuso in maniera spontanea nelle zone del centro sud può essere anch’esso messo a dimora nel proprio orto. È molto semplice trovarlo in natura e seguendo le medesime indicazioni rispetto alla semina e al terreno potrete riprodurre in casa anche questa varietà, se non avete modo e tempo di concedervi una passeggiata nella natura alla volta dell’asparago.
Anticipare la raccolta degli asparagi in serra
Se disponete di una serra, sarà possibile anticipare la raccolta dell’asparago: la serra infatti è un ambiente protetto dove la temperatura del terreno raggiunge anche i 15-17 gradi, accelerando il processo di maturazione del seme, permettendo a quest’ultimo di passare dalla fase dormiente a quella vegetativa. Maggiore sarà la temperatura del terreno e maggiore la produzione. Per la serra avrete bisogno di accorgimenti specifici come i rivestimenti termici particolari che consentono di anticipare la raccolta finanche a 30 giorni. In ogni caso, la coltivazione in serra richiede un’ampia disposizione di spazio e uno studio delle temperature da mantenere costanti. Se disponete di un appezzamento di terreno appena fuori dalla città, può rivelarsi un valido alleato per portare in tavola le vostre colture a km0.
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