Quella del bambù è diventata una coltura molto redditizia, anche in Italia, e oggi coinvolge e appassiona un numero sempre maggiore di persone, che sperimentano tutte le numerose modalità di coltivazione di questa pianta esotica di origine millenaria. Il bambù, come pianta autoctona, ha origine soprattutto in climi caldi e tropicali come Africa, Asia, diverse aree del continente americano e in Oceania. Non essendo una coltura autoctona europea, è necessario approfondire la sua origine e i bisogni specifici che questa pianta richiede per ottenere una radiosa produzione.
Iniziamo con il conoscere le caratteristiche di base del bambù e delle sue varietà. Con la sua crescita rapida e molto invasiva, questa specie richiede particolari cure e attenzione per essere contenuta e tenuta sotto controllo in termini di dimensioni, specie nei casi in cui non disponi di spazi sufficienti. D'altro canto, può generare grandi soddisfazioni per la sua moltiplicazione rigogliosa e per la possibilità di realizzare in breve tempo siepi originali e sempre verdi. Diverse sono le varianti della pianta: ne esistono oltre 75 generi e 1.200 specie, e tra le più diffuse si annoverano il bambù a mazzo, il bambù gigante, il bambù rampicante e quello a canne.
Sole e terreno sono i requisiti base per individuare l’area per la coltura più adatta. Il bambù richiede estati torride e inverni miti, con un’esposizione al sole costante per almeno 8 ore al giorno. Il suolo prediletto è un misto di stratificazioni di terriccio e argilla condensati a sabbia e limo, ed è ricco di sostanze organiche che dovrai provvedere ad aggiungere con regolarità. Inoltre, è bene che tu presti un’attenzione particolare alle basi della pianta: le radici sono molto superficiali ed esposte, quindi è necessario considerare un supporto per la pianta e mantenere sempre pulito e libero il terreno da erbacce e fogliame.
Durante la primavera e l'estate è importante non dimenticare che l’irrigazione deve essere abbondante e ripetuta almeno due volte al mese. In autunno una sola volta sarà sufficiente mentre nei mesi più freddi, se predisporrai ai piedi delle piante la giusta pacciamatura con aghi di pino per mantenere un corretto grado di umidità, non ci sarà bisogno di innaffiare.
Apprese queste semplici regole, sei pronto a passare alla coltivazione del bambù in diversi ambienti. Se hai deciso di avviare questa piantagione ma non hai spazio a sufficienza o non disponi di grandi aree di terreno da dedicare alla coltura non disperare. Ecco i suggerimenti della nostra guida per coltivare il bambù in giardino, o in vaso sul tuo terrazzo, oppure coltivare il bambù in acqua comodamente dove vuoi.
Coltivare il bambù in giardino
Nella famiglia dei bambù, la varietà a mazzo è quella più adatta alla coltivazione in giardino, essendo - per natura - più contenuta rispetto alle altre tipologie di pianta della stessa famiglia. Avvia la tua piantagione all’inizio della primavera, disponendo le piantine del bambù a mazzo a distanza di 30-40 cm l’una dall’altra. Scegli un’angolazione ben esposta alla luce del sole per gran parte della giornata e al riparo da eccessive folate di vento.
L’irrigazione gioca un ruolo fondamentale, perché dovrai stare attento a dosare l’acqua: queste colture richiedono un'irrigazione costante ma soffrono i ristagni, quindi evita di eccedere con le quantità, assicurativ che non ci siano ristagni e poi non ti resta che imparare a leggere tutti i segnali che i tuoi arbusti ti comunicheranno con la loro crescita. Se deciderai di piantare il bambù in giardino, dovrai controllarne la crescita attraverso metodi di contenimento, che ti aiuteranno a mantenere una pianta rigogliosa e ordinata nello spazio che hai a disposizione.
Per prevenire la propagazione di nuovi germogli potrai affidarti alla tecnica della bordatura (rimozione) dei rizomi, per evitare che le radici si instillino oltre i confini desiderati, oppure creare una barriera fisica, specialmente per le varianti rampicanti. Questi ostacoli artificiali - fatti di alluminio o calcestruzzo - dovranno essere impiantati in profondità nel terreno, a circa un metro lungo tutto il perimetro da delineare per arginarne la diffusione. Anche la potatura aiuta a controllare l’espandersi del bambù ed è buona norma effettuare la procedura, una o due volte l’anno.
Coltivare il bambù in vaso sul terrazzo e in casa
Se non vuoi rinunciare alla tua canna di bambù, ma hai davvero poco spazio, puoi ricorrere al metodo della coltura in vaso, sia all’interno che in terrazza.
Anche in questo caso, l’equilibrio tra esposizione solare e grado di umidità (che non deve mai scendere al di sotto del 70%) è fondamentale per mantenere rigogliosa la vegetazione della tua pianta. In vaso sono richiesti ancora più accorgimenti, soprattutto per quanto riguarda la scelta del contenitore.
L’ideale è utilizzarne uno che disponga di fori per il drenaggio dell’acqua, nel quale vengano riposti a strati, ghisa, feltro e terriccio, della profondità che varia dai 35 agli 80 cm. Il bambù coltivato in vaso può arrivare a raggiungere anche i 2,5 m: quando tocca certe altezze viene in genere usato come recinzione o divisorio degli spazi comuni soprattutto nei terrazzi cittadini.
Coltivare il bambù in acqua
Esiste una varietà di bambù che vive e germoglia in casa sopravvivendo anche semplicemente in un vaso pieno d’acqua. Si chiama Lucky Bamboo, ed è il tipico arbusto ricurvo che sicuramente ti sarà capitato di vedere in giro o nelle case dei tuoi amici come ornamento. Il bambù fortunato in realtà è un esemplare che si avvicina di più alle piante grasse che alla vera e propria pianta del bambù. Il suo nome scientifico è Dracaena Sanderiana ed è originario dell’Africa. Come già accennato sopra, un simile arbusto non richiede cure particolari per esprimere al meglio le proprie potenzialità. Se decidi di coltivare il bambù in acqua, prendi un vaso e riempine il fondo con uno strato di ciottoli per stabilizzare l’arbusto.
Procedi poi con l’aggiunta di acqua distillata o filtrata, fino a coprirne completamente le radici. Se possibile, non usare acqua del rubinetto perché i composti chimici come cloro e floruro d’idrogeno contenuti al suo interno possono intaccare il verde delle foglie e addirittura bruciarle, restituendo il tipico effetto giallognolo, come se il tuo bambù fosse stato dimenticato al sole.
La scelta del vaso deve essere poi strategica: i segreti del mestiere ci dicono che se un vaso in vetro trasparente ci aiuta a controllare con lo sguardo la crescita delle radici ed il livello di acqua al suo interno, è pur vero che l’impatto con la luce contribuisce al proliferare di alghe. Si consiglia perciò un vaso colorato, che dovrai tenere pulito e svuotare ogni 7-10 giorni per assicurarti un ambiente sano per la crescita della tua pianta. In genere, il Lucky Bamboo non ha bisogno di additivi ma se vuoi assicurarti un risultato rigoglioso, puoi aggiungere una piccola quantità di fertilizzante una volta al mese all’acqua, che dovrai tenere alla temperatura compresa tra 15 e 30 gradi.
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Ci sono altri due accorgimenti di cui dovrai tenere conto, se decidi di coltivare in casa questa particolare specie vegetale. Tieni sempre il bambù lontano dalle fonti di luce e calore, perché - essendo una pianta che cresce originariamente all’ombra di grandi alberi - soffre l’esposizione diretta ai raggi solari. Inoltre, se il tuo piccolo animale domestico è un gatto, forse devi ripensare alla scelta del tuo giardino indoor: il Bambù fortunato infatti è tossico per i nostri amici felini. Curando la pianta in questo modo potrai ottenere anche nuove radici e gemme che possono dar vita al tuo piccolo campo di bambù interno. E ricorda che la cultura cinese ritiene queste piante molto propizie e invita chi le possiede a legarle con un nastro rosso in segno di buon auspicio!
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