Le rose sono tra i fiori più amati del mondo, sia per il loro profumo delizioso che per i colori che le contraddistinguono. Da molti sono considerate le uniche regine del giardino. Alcune varietà di rosa, infatti, sono particolarmente pregiate e quindi anche molto ricercate, ma tutte le rose hanno una caratteristica fondamentale: attirano le api e gli insetti utili all’agricoltura.
Diffusesi nell’emisfero boreale e sui monti dei tropici, la rosa manca del tutto nell’emisfero australe. Dato il polimorfismo straordinario di alcuni tipi, il numero delle specie spontanee di rose è incerto, varia da 100 a 2000, ma ci sono valide ragioni per ritenere che si aggiri oltre il migliaio.
La coltivazione e l’ibridazione hanno creato nel corso dei secoli migliaia di forme, coltivate soprattutto per ornamento. Per l’ordinamento sistematico delle specie sono state proposte soluzioni diverse e manca per ora una classificazione che sia accettata universalmente. Le rose, infatti, sono tantissime e con caratteristiche differenti.
La rosa ha fiori disposti in racemi semplici o composti, a volte raccorciati altre ridotti al fiore terminale. Nelle varietà coltivate, i petali sono solitamente numerosi e derivano dal ripetuto raddoppiamento dei 5 petali originari, che trasformano - in parte - gli stami in organi petaloidei. All’interno del ricettacolo vi sono parecchi pistilli, che si trasformano in altrettante nucule, mentre il ricettacolo assume apparenza di frutto carnoso, rosso, giallo-rosso, rosso-bruno, detto cinorrodo; la parete interna del ricettacolo e la superficie degli ovari sono rivestite da numerosi peli setolosi; la disseminazione è ornitocora.
La rosa è un arbusto eretto, munito di aculei sugli organi caulinari e fogliari, con foglie di solito pennatocomposte, provviste di ampie stipole; le foglie di norma sono caduche.
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Coltivare le rose: curiosità e cenni storici
La letteratura botanica su questo splendido fiore è vastissima. La storia della coltivazione delle rose risale all'antichità: circa 4500 anni fa, il re Sargon di Ur e Akkad introdusse le rose in Mesopotamia attraverso i Monti Tauri. I giardini di rose sono di antichissima tradizione; i Semiti e gli Egiziani conobbero le rose più tardi mentre presso i Greci furono introdotte dall’Asia Minore.
All’epoca imperiale romana le rose erano coltivate estesamente, anche in speciali serre durante l’inverno, perché fornivano il principale ornamento dei conviti, delle feste e delle cerimonie. Nell’antichità tuttavia si trattava sempre di rose spontanee e di qualche varietà derivata direttamente da queste. La diffusione delle rose orientali si deve alle migrazioni degli Arabi e dei Turchi ma anche dai crociati, e più modernamente, dal 19° sec., a singoli amatori.
L'evoluzione della rosa è stata determinata grazie a molteplici processi: mutazioni di geni, autopoliploidia, e in primo luogo l’ibridazione fra le varie specie e fra gli ibridi, talora l’allopoliploidia. Nonostante questo aspetto, per la produzione della rosa da giardino, sono state utilizzate solo poche delle specie spontanee, circa una quindicina.
Nel XVIII secolo, invece, sono state ottenute le vecchie rose europee, mentre dal XIX secolo, sono state utilizzate le rose a lunga fioritura dell’Estremo Oriente. Nella ricerca di nuove varietà si tengono presenti alcuni caratteri principali: il colore e la forma dei petali, la grandezza dei fiori, la fioritura breve o lunga o ripetuta nell’anno ed infine l’aspetto generale della pianta, cioè se a cespuglio o rampicante (più esattamente, sarmentoso) ecc. Questi aspetti sono anche alla base della classificazione commerciale delle rose.
Come coltivare le rose: guida pratica
Le rose sono probabilmente le più belle e le più profumate tra le piante profumate da balcone. Non solo, imparare come coltivare rose bellissime sia in terra piena che in vaso, è una cosa alla portata di chiunque, dato che si tratta di piante molto resistenti.
Che si opti per la coltivazione a terra o in vaso, la messa a dimora deve essere effettuata a ottobre/novembre nelle zone a clima freddo, e gennaio/febbraio in quelle a clima mite. Se si volesse coltivare le rose in giardino, bisogna tenere in considerazione che il terreno deve essere preparato adeguatamente e con il dovuto anticipo in ragione di 4 parti di letame e 1 parte di torba. Vangarlo e concimarlo in primavera, se la messa a dimora avviene in autunno, è un ottimo punto di partenza. Le rose prediligono i terreni fertili, calcarei e ben drenati. Solitamente le rose gradiscono l’esposizione al sole per alcune ore del giorno, ma questo varia al variare del tipo di rosa scelto.
Prima della messa a dimora, le radici della piantina devono essere liberate, con tagli netti e precisi, delle estremità danneggiate durante il periodo in cui sono rimaste imballate. Non procedete subito ad interrarle, avranno bisogno di distendersi e respirare per qualche ora, magari immerse in un secchio d’acqua o in miscugli rizogeni che favoriscano la radicazione. Subito dopo procedete all’interramento ad una profondità di almeno 3-5 cm per prevenire eventuali gelate; innaffiate immediatamente con moderazione.
Una volta che l'apparato radicale è ben sviluppato, l’annaffiatura deve essere abbondante ma senza bagnare fiori e foglie perché questo favorirebbe l’insorgenza di muffe e funghi. In estate, l’annaffiatura deve avvenire a sera, in primavera al mattino. Ogni due anni, inoltre, è opportuno procedere con delle riconcimazioni del terreno, preferibilmente in primavera.
Come potare le rose
Altro aspetto di fondamentale importanza per coltivare delle rose bellissime è la potatura, che serve ad eliminare i getti e rami secchi, contenere la crescita della pianta e regolarne la fioritura. Solitamente si può procedere alla potatura quando la pianta è a riposo (bisogna conoscere sia la genetica della rosa che la varietà delle zone climatiche) con tagli netti a circa 5-7 mm al di sopra della gemma. A seconda dello stato generale della rosa (altezza, robustezza, vigoria) la potatura sarà corta, e quindi più energica e netta, ad esempio per le piante più deboli, che verranno ridotte a 50-60 cm di altezza, lasciando solo poche gemme. Il risultato è una produzione di pochi ma robusti steli. Per le piante più forti e vigorose si potrà optare per una potatura lunga che mantenga le dimensioni della rosa a poco più di un metro. La fioritura, in questo caso, sarà abbondante ma qualitativamente mediocre. Dopo la potatura, si consiglia sempre di irrorare i rami recisi per favorire la guarigione della ‘ferita’.
La raccolta delle rose
Per quanto riguarda la raccolta delle rose, è opportuno tenere a mente che gli orari migliori per recidere i fiori sono tra le 15 e le 17, quando la pianta è più ricca di zuccheri prodotti dalla fotosintesi.
Bisogna evitare di recidere i boccioli troppo piccoli e ricordare di acidificare leggermente l’acqua in cui riposeranno i fiori raccolti per prolungarne la vita. L’acqua del rubinetto, calcarea e ricca di ioni, non è proprio l’ideale per conservare i fiori, per questo motivo si usa l'acqua osmotica.
Quando piantare le rose ?
Il periodo consigliato è da ottobre a metà maggio, mentre novembre e dicembre rappresentano il periodo migliore, soprattutto su terreni leggeri e sulla buona terra fresca. Nei terreni pesanti e in quota è preferibile aspettare febbraio/marzo. Le radici delle rose senza zolla devono assolutamente essere immerse in una miscela d’acqua e terra fine. Questa operazione permetterà una migliore coesione tra la terra e le radici.
Le rose con zolla, invece, dovranno essere immerse nell’acqua finché il substrato sia ben bagnato.
Una volta fatta la messa a dimora, la rincalzatura delle rose sia radice nuda che con zolla sarà necessaria. Quest’operazione è fondamentale per proteggere le piante, non dal freddo, ma dal dissecamento per via del sole troppo intenso così come dal vento. Ammucchiare la terra sui rami fino quasi a ricoprirli quasi completamente proteggerà le piante fino alla ripresa, questa collinetta verrà conservata 3/4 settimane. Passato questo lasso di tempo si consiglia di togliere la collinetta di terra, formare una conca di annaffiatura intorno alle piante e potare in maniera drastica i rami anche se hanno già cominciato a germogliare. Più la piantagione sarà tardiva e più la potatura sarà drastica.
L’annaffiatura sarà regolare durante la prima estate: le rose non ancora ben radicate non sopporteranno un’assenza prolungata di cure. A seconda della natura del terreno e le condizioni climatiche, annaffiare ogni 2/3 giorni con 10/15 litri d’acqua a pianta.
Per le piantagioni tardive, succede a volte che le rose non si sviluppino molto e diano una scarsa fioritura: è normale. Il trucco - in questo caso - è sopprimere i primi fiori eviterà un esaurimento inutile delle vostre rose. Con questo trucco, le piante saranno più robuste e avranno una fioritura di migliore qualità in autunno.
Se seguirete queste raccomandazioni semplici, riuscirete ad ottenere una meravigliosa piantagione e sarete ricompensati per tantissimi anni.