Le bacche di goji - anche chiamate frutti tibetani della longevità - appartengono alla famiglia delle Solanacee. Queste piante sono caratterizzate da frutti rossi che hanno la forma di una ciliegia leggermente allungata e nascono sugli altopiani asiatici di Tibet, Cina e Mongolia ad una altezza di circa 3.000 metri. In Italia – dove oggi si trovano comunemente in commercio - si possono mangiare sotto forma di bacche essiccate. Il sapore e la consistenza sono molto simili a quelli dell’uvetta, rappresentano un perfetto spuntino e sono ideali per impreziosire la colazione, poiché è la bacca di goji un frutto molto energetico, saziante ed utile per il controllo del peso. La quantità consigliata è all’incirca di un pugno al giorno, da mangiare così - al naturale - oppure da mettere nello yogurt o unito ad altri frutti per una macedonia.
Le bacche di goji sono reperibili anche sottoforma di capsule, che aiutano a rinforzare il sistema immunitario, e di succo di frutta puro al 100%, che – nel caso in cui le bacche siano prodotte con determinate accortezze - è considerato un alimentatore vero e proprio e ne va assunto solo un misurino al giorno.
Conoscere le differenze tra le varietà delle bacche di goji tra le quali è possibile scegliere fa la reale differenza: è molto importante, infatti, saper individuare e sfruttare quella giusta per poter beneficiare di tutte le sue proprietà. In linea generale, quando si parla di bacche di goji si fa riferimento - per la maggior parte dei casi - ai frutti della pianta della varietà Lycium Barbarum appartenente alla famiglia delle Solanacee, di cui fanno parte anche le patate, le melanzane e i pomodori.
Le ricerche scientifiche che mirano a scoprire tutte le proprietà delle bacche di goji si stanno concentrando, in particolare, sui polisaccaridi e sulla loro capacità di supportare le difese immunitarie. Il frutto goji contiene, infatti, sia la vitamina A che C, fondamentali per rinforzare l’organismo e proteggerlo da attacchi esterni, ma anche tutte le vitamine del gruppo B. Questo frutto contiene, inoltre, 18 amminoacidi e una molteplicità di sali minerali e vitamine naturali. Occorre sapere che queste vengono assimilate in maniera molto più accelerata ed efficace rispetto a quelle sintetiche presenti nei comuni multivitaminici da banco. Grazie al suo ricco patrimonio nutrizionale, la bacca di goji – se assunta con regolarità - ha un effetto tonico ed energizzante ed è uno dei frutti più ricchi di antiossidanti, pertanto contrasta l’invecchiamento cellulare meglio di tanti altri trattamenti. La presenza di carotenoidi e vitamina A lo rende un grande alleato per la bellezza della pelle, unghie e dei capelli ed è consigliato durante le diete che mirano alla perdita di peso. In termini di proprietà benefiche, una sola porzione di queste bacche corrisponde ad una grande quantità di frutta e verdura.
Vediamo allora, in modo più approfondito, le proprietà delle bacche di goji.
Come anticipato sopra, le bacche di goji rappresentano un ottimo rimedio per incrementare le difese immunitarie, perché – oltre all’alto quantitativo di vitamine e sali minerali – contengono anche 4 polisaccaridi unici al mondo, chiamati LBP (Lyceum Barbarum Polysaccharides) dalle notevoli proprietà salutistiche. Sia gli LBP che l’alto contenuto di carotenoidi favoriscono un aumento dei globuli bianchi (linfociti) e potenziano la capacità dei fagociti di difendere l’organismo umano da agenti patogeni. In questi preziosi frutti troviamo anche un derivato naturale della Vitamina C (AA-2BG) che - oltre ad agire come potente antiossidante - rinforza le naturali difese dell’organismo. Ecco perché sono consigliate per chi ha basse difese immunitarie e chi prende spesso il raffreddore o si sente stanco.
Le bacche di goji sono ricche di antocianine, che sono preziosi flavonidi, i quali - oltre ad agire come potenti antiossidanti difendendo l’organismo dall’azione dei radicali liberi - aiutano a contrastare l’accumulo di grasso, soprattutto nella zona addominale. Inoltre, aiutano a ridurre il senso di fame e a riattivare il metabolismo. Il gojii è tra gli alimenti con il più basso indice glicemico e aiuta l’organismo a mantenere sotto controllo la glicemia.
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che la specie Barbarum è quella più ricca e benefica, perché è caratterizzata – più delle altre specie - dalle tantissime e preziose proprietà che vengono riconosciute alle piante de gojii. Da non confondere la specie Barbarum con il Lycium Chinense, una qualità che ha frutti molto più aspri e meno gradevoli al palato; ha comunque proprietà importanti, ma sono nettamente inferiori rispetto a quelle offerte dalla varietà di Lycium Barbarum.
Pertanto, se avete intenzione di coltivare le bacche di goji per averle sempre disponibili per i vostri spuntini e le colazioni – ma anche per preparare dolci e impreziosire creme di vario tipo – è raccomandabile coltivare la varietà della Lycium Barbarum, che sarà gradevole al gusto e offrirà numerose proprietà benefiche.
Ma come riconoscere – tra le differenti varietà di bacche di goji – quella giusta, ideale da coltivare? Visivamente ci sono delle differenze che consentono di riconoscere le varie tipologie e permettono di selezionare la giusta varietà di pianta di goji, ovvero il Lycium Barbarum, che ha le foglie strette e lunghe, mentre quello Chinense ha foglie più larghe e corte.

Come coltivare le piante di Goji
La pianta di Goji ha bisogno di molta luce e calore per poter fiorire e fruttare rigogliosamente, pertanto la scelta del luogo preciso in cui collocare le piante è il primo e importante passo da compiere per assicurarsi frutti abbondanti. La stagione consigliata per iniziare la coltivazione è la primavera, sia che decidiate di coltivare le bacche partendo da una pianta, sia che la scelta ricada sui semi. Data la sua provenienza d’origine, la pianta può resistere anche a temperature inferiori allo zero, ma – come anticipato sopra – ha bisogno di luce e calore per poter crescere e svilupparsi nel migliore dei modi.
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Coltivare le piante di gojii in terreno
La pianta di goji è un arbusto di facile coltivazione, perché non richiede accortezze particolari e resiste anche a basse temperature. Se decidete di coltivarlo in piena terra, è consigliabile piantarlo o all’inizio della primavera o all’inizio dell’autunno, in ogni caso quando il periodo del gelo è lontano. Se avete intenzione di coltivare più di una pianta di goji, è consigliabile lasciare più o meno 2 metri di distanza tra una pianta e l’altra. Le radici vanno sistemate a circa 30 cm di profondità nel terreno: non dimenticate mai di innaffiarle e fornire loro il concime ideale, ovvero un composto organico leggero.
Il terreno più adatto per la pianta di goji è quello sabbioso e ben drenato; oltre al sole (o alla luce delle lampade se decidete di coltivarlo indoor) la pianta necessita di annaffiature frequenti. I frutti potranno essere raccolti solo quando hanno raggiunto una completa maturazione.
La fioritura della pianta avviene tra i mesi di maggio e luglio e - alla fine di maggio - può essere effettuata una potatura in modo che i fiori crescano di più, con maggior vigore e abbiano dimensioni maggiori.
Le piante che si trovano in casa durante il periodo della fioritura andranno sistemate all’aperto, in modo tale da favorire la fecondazione da parte degli insetti e incrementare la possibilità del raccolto. Il sole è un ottimo alleato per la maturazione dei frutti e il loro arricchimento di sostanze benefiche. La creazione di nuove piantine potrà avvenire anche mediante talea.
Di seguito ecco i passaggi da effettuare:
- Ricordare di bagnare la zolla con il vaso prima della messa a dimora per un migliore attecchimento;
- Scavare una buca 3 volte più grande del diametro del vaso e con una profondità di 40 cm
- Mettere del concime in fondo alla buca;
- Rimuovere con delicatezza la zolla dal vaso e sistemare la pianta in mezzo alla buca, ricoprire e comprimere la terra;
- Finire con un’abbondante annaffiatura.>
Coltivare le piante di goji in vaso
Se non disponete di un giardino, potete tranquillamente coltivare le bacche di goji in vaso, soluzione perfetta e consigliata a tutti coloro che non hanno un giardino ma – allo stesso tempo – non vogliono rinunciare a coltivare le proprie piante preferite.
La coltivazione delle bacche di goji in vaso, inoltre, permette di spostare i vasi all’occorrenza negli angoli più soleggiati dell’abitazione o all’esterno, ad esempio sul balcone o sul terrazzo, trovando di volta in volta il posto migliore. È preferibile utilizzare contenitori di media grandezza - ad esempio di un diametro di 30-50 cm - in modo da poter inserire un numero maggiore di piantine. Quando la pianta di goji viene coltivata in vaso può raggiungere un’altezza massima di 1,50 m (naturalmente, se piantata direttamente nel terreno tende a crescere di più). In questo caso, l’annaffiatura dovrà essere più regolare e abbondante rispetto a quando viene coltivata in piena terra, cercando però di non eccedere, perché le radici con troppa acqua potrebbero marcire. La frequenza consigliata per l’irrigazione è di circa una volta a settimana durante il periodo invernale e tre volte nel periodo estivo.
Per quanto riguarda, invece, la cura delle piante, dopo averle acquistate è necessario effettuare un travaso e verificare che le radici della pianta rimangano umide. Nel caso non lo fossero, andranno immerse brevemente in un secchio pieno di acqua.
A questo punto la pianta andrà trasferita o in un vaso o in un giardino, a seconda delle sue dimensioni. Dopo il travaso, dovrete annaffiare la pianta immediatamente. Se verrà sistemata all’interno di un vaso, è raccomandabile ricoprire il fondo del contenitore con uno strato di palline di argilla espansa, materiale che aiuta a favorire il drenaggio, ad assicurare un elevato livello di umidità scongiurando – allo stesso tempo – i ristagni di acqua nel sottovaso, pericolosi per la salute della pianta.
Quando le piante sono sistemate in casa e iniziano il periodo della fioritura, spostatele all’aperto, in modo tale da favorire la fecondazione da parte degli insetti e da incrementare la possibilità di raccolto. Il sole è un ottimo alleato per la maturazione dei frutti e il loro arricchimento di sostanze benefiche. La creazione di nuove piantine può avvenire anche mediante talea.

Come potare le piante di goji?
La pianta di gojii – specie se piantata in giardino - può arrivare fino a 3 metri di altezza e 1 metro di larghezza, ecco perché la potatura ha un ruolo fondamentale per il loro aspetto e la loro la salute. In base a come crescono le piante vanno tagliate una o due volte l’anno, rispettivamente durante il periodo di primavera e in autunno. Le piante di gojii – in linea generale - non dovrebbero avere più di cinque germogli. Ogni taglio porterà la pianta a diramarsi ancora di più e a diventare più folta e forte. Le piante di gojii - sia quelle giovani che quelle vecchie - possono avere la tendenza a inclinarsi verso il terreno per ramificarsi nuovamente. Questo però può essere impedito sostenendo i rami più deboli con degli appositi rinforzi.
La fioritura della pianta di goji avviene – come anticipato sopra - nel mese di giugno e si manifesta con dei magnifici fiori di colori lilla; la fioritura può avvenire anche a luglio ed agosto, ma è durante il periodo tra agosto e settembre che nascono i primi frutti. Le bacche di gojii possono essere essiccate al sole oppure al forno, in alternativa possono essere mangiate al naturale o lavorate per ottenere un succo purissimo. Le bacche di gojii sono super versatili, multiuso e dalle mille sfumature benefiche
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Malattie e Parassiti
Bisognerà comunque fare attenzione alla possibilità che le piante di goji siano attaccate dai parassiti. Sebbene questa pianta sia molto rustica e forte, è possibile incorrere in questo pericolo.
Come evitarlo e come fare per prevenire?
Prima che arrivi la primavera – e la conseguente fioritura - è consigliabile iniziare un trattamento preventivo con insetticida e un fungicida ad ampio spettro. Il fungo più fastidioso per la pianta di goji è sicuramente l’oidio, chiamato comunemente anche mal bianco. Il suo effetto nefasto è di ricoprire il fogliame di un velo polveroso di colore biancastro. Per evitare lo sviluppo di necrosi, bisogna ricorrere ai prodotti a base di zolfo. I casi di ruggine sono piuttosto rari, ma nel caso dovesse manifestarsi, è consigliato utilizzare il rame.
Per quanto riguarda gli insetti, può capitare che - durante la stagione più calda - possano comparire acari o afidi, soprattutto sui nuovi germogli. Anche in questo caso è consigliabile spruzzare prontamente dei prodotti specifici. Le lumache e limacee apprezzano molto le foglie di goji, perciò andranno contrastate posizionando attorno alla pianta i prodotti a base di metaldeide. La potatura è un’operazione importante per controllare e direzionare la crescita e le dimensioni di queste piante, che – se lasciate libere di crescere - potrebbero raggiungere in alcuni casi anche i tre metri e mezzo di altezza.
La potatura delle piante di goji dovrebbe essere effettuata sicuramente dopo il primo anno di crescita e dopo la prima ondata di frutti: dopo i primi 12 mesi di sviluppo, infatti, la pianta si stabilizza e potarla dopo il periodo di fioritura e maturazione è un’ottima soluzione per rimuovere i rami indesiderati, rafforzare la pianta e garantire una corretta crescita. La potatura serve a preparare la pianta - all'inizio del periodo estivo - prima che fiorisca e fruttifichi. Ecco alcuni passaggi fondamentali per provvedere correttamente alla potatura e alla manutenzione della pianta di goji. Innanzi tutto, è opportuno tagliare tutti i germogli che crescono orizzontalmente, partendo dal germoglio principale fino ad arrivare a quelli che si trovano a 40 centimetri dal suolo.
Occorre anche eliminare eventuali rami laterali, che crescono a un angolo maggiore di 45 gradi rispetto al ramo principale: rimuovete tutti i rami laterali con angoli più piccoli di 45 gradi, rispetto al ramo principale, ma lasciate quattro/cinque rami. Saranno questi a fruttificare e a produrre le vostre bacche di goji.
Tagliate tutti i rami morti, che non sono sopravvissuti all’inverno e tagliate le estremità cresciute durante l’estate (e controllate anche la cima per evitare che cresca troppo in altezza) in modo che la pianta – nel crescere – inizi a fruttificare dai rami laterali. Dopo questi piccoli ma importanti interventi, le piante di goji saranno più forti e i frutti prodotti saranno migliori. Infine, tagliate tutti i germogli che appaiono vicino alla base della pianta o dalle radici ogni volta che vi accorgete che stanno diventando invadenti. Ricapitolando, quindi, per un’ottima potatura, lasciate crescere liberamente la pianta per tutto il suo primo anno di vita: questo servirà a rafforzare le radici.
Il secondo anno, eliminate tutti i rametti all'inizio della stagione primaverile. Questo produrrà molti più steli del primo anno e una quantità di bacche maggiore rispetto all’anno precedente, ma arriverà un po’ più tardi, in estate, e non sarà necessario chinarsi per raccogliere i frutti perché la pianta – nel frattempo – sarà cresciuta anche in altezza.
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