Il contatto con la natura, la vista di piante e animali, il profumo dei fiori e degli arbusti rappresenta una vera e propria terapia per il fisico e l’anima. È un concetto ben conosciuto e applicato nell’antichità e ancora oggi estremamente valido, soprattutto quando si parla di malattie importanti, stress, disagio e stati di ansia.
“Il medico cura, la natura guarisce” recita un aforisma attribuito ad Aristotele, che a distanza di oltre duemila anni mantiene inalterato il suo valore, soprattutto se consideriamo che l’80% della popolazione italiana vive in aree urbane, dove il verde rappresenta soltanto una piccola porzione dell’intero spazio abitato. Le piante e i fiori sono da sempre sinonimo di cura ed energia, senza di loro non ci sarebbe vita e cibo, ma neanche erbe curative e medicine fondamentali per la salute.
Per questo, nel corso degli ultimi anni, si parla sempre di più – e in vari contesti - del potere curativo della natura, sia sul fisico che sulla mente. Un concetto che ha portato alla nascita e alla diffusione degli healing garden, ovvero i giardini del benessere, luoghi creati appositamente per coloro che sono ricoverati e che soffrono di dolori fisici o hanno problemi di ansia e stress. Non a caso, questi spazi vengono realizzati all’interno di strutture ospedaliere e cliniche, dove i pazienti possono trascorrere del tempo in un’area protetta, all’aperto, in cui la natura aiuti la guarigione.
Secondo diversi studi scientifici effettuati soprattutto a partire dagli anni Ottanta, le piante e i fiori – con i loro profumi e i loro colori – influenzano positivamente la mente e il corpo, bilanciando la nostra dimensione energetica e spirituale. Nel nostro corpo, infatti, non esiste una linea netta di demarcazione in grado di segnare il confine tra l’entità spirituale e quella corporea, pertanto ciò che influenza positivamente la mente, inducendo una sensazione di pace, benessere e bellezza riesce ad avere effetti positivi anche sul corpo. Roger Ulrich, professore di psicologia comportamentale e ambientale alla Texas A&M University, è stato uno dei primi studiosi a scoprire lo stretto legame tra uomo e paesaggio e a parlare degli spazi verdi come di potenti alleati del malato. Grazie ai suoi studi nelle strutture ospedaliere, infatti, sono emersi tutti i benefici di piante e fiori sulla mente umana e sulle condizioni generali di salute, non solo dei pazienti, ma anche dei loro familiari, dei medici e di tutto il personale sanitario che frequentava spesso gli spazi verdi allestiti nei cortili ospedalieri.
Fu proprio Ulrich, in uno studio pubblicato nel 1984 sulla rivista Science, a definire la natura come una “distrazione positiva” e fu proprio lui il primo a usare dei criteri scientifici per identificare e misurare gli effetti positivi e benefici della natura sulla salute umana, sia sulle persone malate che su quelle sane.
Secondo le sue ricerche e i test effettuati, sono sufficienti 5 minuti di esposizione alla vista di un paesaggio verde, caratterizzato da alberi, piante, fiori e giochi d’acqua, per ridurre immediatamente i livelli di stress e abbattere l’ansia, il dolore o la rabbia ed entrare in uno stato di rilassamento. Questo è stato dimostrato attraverso il controllo di alcuni parametri, come la tensione muscolare, la pressione del sangue, le pulsazioni cardiache e anche l’attività elettrica del cervello. Alla vista di piante e fiori questi valori tendono a rientrare nella norma. Il giardino, predisponendo la mente al bello, alla pace e alla quiete è in grado di infondere una sensazione di benessere, che comporta un miglioramento generale dello stato di salute. Da qui nasce l’healing garden, il giardino del benessere o giardino terapeutico.

Che cos’è l’healing garden?
Si tratta di un’area verde, che può essere allestita all’interno di un edificio o anche all’esterno, progettata – come suggerisce il nome stesso – per il benessere delle persone sane e anche dei malati. Ciò significa che alla base della realizzazione di questo tipo di giardini c’è un attento studio delle reali necessità dei pazienti. Queste aree, infatti, hanno delle caratteristiche precise: non sono semplici giardini, ma hanno una fisionomia riconoscibile, spazi ben definiti, proporzioni da rispettare, cromaticità floreali consigliate e profumi lievi, non troppo persistenti.
Naturalmente, ogni spazio può variare a seconda dei destinatari: in un comune ospedale l’healing garden sarà strutturato per le più varie tipologie di pazienti, per le cliniche psichiatriche, avrà caratteristiche particolari, soprattutto in relazione alla cromaticità e alle profumazioni dei fiori, chi invece vuole creare un suo spazio personale in giardino per ridurre lo stress, trovare il buon umore e godersi un po’ di relax, dovrà tener conto di altri aspetti ancora, inclusi quelli personali.
L’obiettivo fondamentale della realizzazione di un healing garden è favorire il contatto fisico diretto con la natura. In molte strutture sanitarie, infatti, sono presenti delle aree verdi, ma spesso non sono fruibili. L’healing garden, invece, è un luogo che deve essere vissuto, una parte integrante della terapia per migliorare le condizioni fisiche e mentali delle persone che ne usufruiscono, alleviando dolore e riducendo i tempi di ripresa.
Un altro aspetto importante è prevedere una discontinuità tra gli spazi popolati dalle piante e quelli destinati al movimento, alla sosta, al riposo e alla socializzazione: vialetti, percorsi, piccole piazze e panchine sono elementi fondamentali soprattutto in alcune tipologie di healing garden, in particolare quelli destinati ai pazienti di strutture ospedaliere.
Il giardino del benessere deve essere costruito in modo da consentire alle persone che lo vivono di ritrovare quiete, silenzio, rilassamento e un vero e proprio invito alla meditazione: soluzione fondamentale per poter riscoprire il piacere della riflessione e la capacità di abbandonare stati d’animo negativi. In sostanza, tutti gli healing garden concepiti per agire su un problema di salute sono terapeutici, ma naturalmente presentano caratteristiche diverse a seconda dell’obiettivo specifico. E c’è di più: la riduzione dello stress dato dagli healing garden consente di ristabilire un equilibrio interiore, il quale a sua volta permette un maggiore controllo delle malattie.
In breve, il contatto con la natura favorisce il benessere mentale e la pace interiore, fattori che aiutano il fisico a stare meglio.
Quali sono gli elementi fondamentali che determinano i benefici?
I fattori determinanti nella progettazione e realizzazione di un giardino del benessere sono strettamente legati alle varie terapie che riguardano i sensi: una su tutte è l’aromaterapia, grazie ai profumi delle piante e dei fiori, la cromoterapia, con i colori e le tonalità, ma anche i suoni delle fontane del giardino e degli animali che popolano l’area contribuiscono al benessere. Tra tutti gli stimoli benefici emergono, in particolare, quelli olfattivi che agiscono sul sistema emotivo, equilibrano l’aggressività e influenzano positivamente la memoria. Nello specifico, i profumi dei fiori riescono a contenere e ridurre l’aggressività, mentre le loro tonalità hanno un potere riequilibrante e armonizzante.
Come realizzare un healing garden: caratteristiche e aspetti da considerare
Per creare un healing garden occorre prevedere, innanzi tutto, delle piante non tossiche e autoctone in grado di attirare anche uccellini e farfalle. Per le strutture pubbliche, è opportuno creare anche piccoli spazi in cui consentire la coltivazione e la cura di fiori e ortaggi, ideali per regalare alle persone più attive i benefici dell’ortoterapia. Una delle caratteristiche fondamentali dell’healing garden è la creazione di composizioni ricche di fiori e giochi d’acqua disposte su più livelli, alternando alberi ombrosi e cespugli, piante fiorite e fiori rampicanti in grado di creare le forme più diverse. A tutto questo è bene aggiungere giochi d’acqua e fontane che consentano di ascoltare solo i lievi e piacevoli rumori dell’acqua. Questa sinergia di elementi riesce a infondere relax e benessere.
Oltre agli spazi elencati sopra, occorre prevedere anche dei vialetti percorribili a piedi e delle aree con gradini o panchine per sedersi e contemplare la natura. Nello specifico, gli spazi verdi devono rappresentare il 70% dello spazio totale, mentre il restante 30% dovrebbe essere destinato a corridoi percorribili e vialetti per il passeggio e la sosta.
Se l’healing garden è destinato a strutture ospedaliere o riabilitative, è opportuno evitare fiori estremamente profumati, oppure odori troppo invadenti (per non infastidire chi si sottopone a cure chemioterapiche) e far in modo che l’area verde non sia posizionata troppo lontano dagli edifici che accolgono i pazienti. In linea generale, è bene evitare piante urticanti, con foglie troppo appuntite o spinose, preferendo – al contrario – fiori e piante dai petali arrotondati e dalle forme evidenti, definite e chiare.
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Quali piante inserire nell’healing garden?
Che sia destinato ad una struttura condivisa o al vostro spazio abitativo, l’healing garden deve essere popolato da piante che inducono relax. Tra i fiori che è possibile inserire all’interno del giardino c’è sicuramente la rosa (a patto che ne abbiate cura), in particolare il tipo Rosa gallica officinalis, che ha colori screziati dal rosa al magenta, la calendula, caratterizzata da fiori giallo brillante, la margherita, tipica per i suoi petali bianchi che infondono serenità, la camomilla (varietà Matricaria recutita) caratterizzata da un profumo delicato e rilassante, la lavanda, in grado di distendere e diminuire la tensione muscolare sia grazie al suo colore che al suo profumo. Questa pianta esercita un’azione calmante, equilibra i sensi e ha proprietà sedative in grado di conciliare il sonno. Essere circondati dalla lavanda e dal suo tipico profumo naturale è un vero toccasana per la mente.
Tra le piante ideali per l’healing garden c’è anche il rosmarino, che stimola i ricordi, migliora la memoria e aiuta a ricaricare le batterie: è perfetto per chi è affetto da demenza. Il timo è particolarmente utile per i bambini con problemi cognitivi, perché possono toccare, afferrare, annusare e interagire con la pianta in modo positivo e senza pericoli. L’iris, che esplode in primavera, è di grandissimo aiuto per coloro che soffrono di disturbi mentali, perché è in grado di infondere ottimismo e positività. Tra i fiori altamente raccomandati per un healing garden ci sono poi anche i gerani, i narcisi e le campanelle d’estate.
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