Coltivare i finocchi: una guida pratica semplice e completa

Coltivare i Finocchi: Guida Pratica dalla A alla Z


Come molte erbe aromatiche e piante utilizzate comunemente in cucina, anche il finocchio (originariamente chiamato Foeniculum vulgare) è tipico dei Paesi mediterranei e anche questo viene utilizzato per la preparazione e l’abbellimento di moltissimi piatti. La Grecia, in particolare, ha – per tradizione – un legame molto stretto con il finocchio; basti pensare che la parola greca con cui viene identificata la pianta del finocchio è “máratho”, ovvero maratona.  Questo perché la “Battaglia di Maratona” avvenne in un campo di finocchi, dando vita proprio al concetto odierno di maratona.
Si tratta di una pianta dall’aroma delicato, lievemente dolciastro, arricchito da un gradevole sentore di anice non invadente: le foglie del finocchio – che somigliano a piume fine e delicate – ricordano molto quelle dell’aneto e sono ideali per condire piatti a base di carni bianche e pesce.

Del finocchio possiamo mangiare ogni parte, sia il bulbo centrale, più duro e resistente e ricco di vitamine, sia le foglie.
Il finocchio è un’erba aromatica ideale per cucinare ed è molto versatile, perché il bulbo principale della pianta può essere cucinato e servito proprio come una cipolla: caramellato, arrostito, saltato, oppure impiegato per la preparazione di zuppe e altri piatti. Le foglie verdi possono essere aggiunte alle varie portate come guarnizione, ad esempio tagliati a pezzettini e cosparsi su pesce, patate e pietanze cremose; oppure – in alternativa - essiccati e conservati per usarli all’occorrenza.
La pianta del finocchio – per le sue proprietà diuretiche e depurative – è utilizzata comunemente anche per la preparazione di infusi e tisane.

Se desiderate cimentarvi nella coltivazione del finocchio, per averlo sempre disponibile in casa e a portata di mano, o per avviare una piccola coltivazione professionale e poter rivendere i finocchi al mercato, facendone così una fonte di guadagno, il consiglio è di valutare attentamente l’opportunità di avviare una coltivazione idroponica. In linea generale, infatti, è preferibile coltivare il finocchio con metodi idroponici, sia perché richiede spazi meno ampi rispetto a quelli necessari in campo aperto, sia perché è più facile gestire e mantenere una coltivazione in acqua rispetto alle cure necessarie richieste da una coltivazione di tipo tradizionale.
Nella guida che segue troverete sia il metodo di coltivazione tradizionale, direttamente in suolo (quindi in un terreno all’aperto o all’interno di una serra) e poi il metodo idroponico, con consigli utili e pratici per chi desidera avviare una coltivazione fuori suolo, che consente di ottenere un risparmio di tempo ed energie e di coltivare anche se non si dispone di un terreno.


Il clima e le condizioni ideali per coltivare il finocchio


Come tutte le piante di origini mediterranee, anche quella del finocchio ha bisogno di un clima mite, quindi né troppo caldo, né troppo freddo; la temperatura ideale per poter far crescere e vivere bene e in salute il finocchio non dovrebbe mai superare i 30 gradi, ma – più di ogni altro aspetto – non deve mai subire le gelate, condizione estremamente dannosa per questo tipo di pianta. Il periodo ideale per coltivarlo è quello primaverile ed estivo, pertanto, il momento consigliato per la semina è quello che va dal mese di marzo a quello di luglio, in modo da evitare che la pianta cresca e raggiunga la sua maturità durante il periodo più freddo dell’anno.
Prima di seminare il finocchio, è consigliabile lavorare il terreno in cui andrete a sistemare i semi, avendo cura di areare preliminarmente il terriccio e concimarlo correttamente, in modo da predisporlo al meglio prima della semina.

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Come coltivare il finocchio: dalla semina alla germinazione

Il metodo più semplice e sicuro per coltivare i finocchi è partire dal seme, soprattutto se avete deciso per la prima volta di avviare una coltivazione di finocchi di tipo casalingo: per agevolare il processo di germinazione, raccomandiamo di utilizzare un semenzaio piuttosto profondo. Indipendentemente dal tipo di contenitore utilizzato, è fondamentale prevedere e sistemare sul fondo uno strato di ghiaia e argilla, per agevolare il drenaggio ed evitare pericolosi ristagni di acqua, quindi coprire con uno strato abbondante di terriccio mediamente morbido e arricchirlo con del concime.

Se, invece, vi sentite già abbastanza sicuri, potete sistemare i semi direttamente nel terreno, preferibilmente in un momento in cui la terra è tiepida e in grado di favorire la germinazione, processo che avviene nell’arco di circa 8-12 giorni al massimo (generalmente avviene già dopo 7-10 giorni). È bene sapere che per fare un grammo ci vorranno circa 200-300 semi, numero che cambierà in funzione anche della varietà di finocchio che avete selezionato e scelto di coltivare.

Una volta avvenuta la germinazione, qualora abbiate utilizzato un semenzaio o un contenitore specifico per questa fase, le piantine possono essere trapiantate in campo aperto oppure in una serra, a patto che siano sistemate ad una distanza di 30-45 centimetri l’una dall’altra.

semi di finocchio da coltivare

Crescita del finocchio

L’attività di coltivazione del finocchio è piuttosto semplice, perché – a differenza di altri vegetali – non richiede particolari cure, a patto che si seguano alcune accortezze. Il finocchio appartiene alla stessa famiglia delle carote, del prezzemolo e dell’aneto, e i frutti delle piante del finocchio sono quelli che erroneamente chiamiamo semi.
Se si decide di coltivare i finocchi in modo tradizionale – ovvero in campo o in giardino, in vaso o in cassoni di legno - è importante che siano collocati in una zona in pieno sole, che il terreno sia ben drenato e ricco di materia organica. La pianta di finocchio inizia a fiorire dopo qualche settimana e contestualmente produce i suoi tipici semi, che possono essere raccolti o lasciati sulla pianta; questo può comportare la risemina.

La cura della pianta di finocchio

Come anticipato sopra, tra le cure utili da prevedere durante la fase di crescita della pianta di finocchio, ricordiamo di fornire una concimazione regolare, su base mensile (al massimo ogni due mesi), assicurarsi che il terreno sia sempre umido (soprattutto nei periodi più caldi) e provvedere ad innaffiare regolarmente e abbondantemente, avendo cura di non esagerare per evitare pericolosi ristagni d’acqua. Per essere sicuri, ricordate di lasciare che il terreno diventi quasi asciutto tra un'annaffiatura e l'altra, quindi irrigate abbondantemente. Infine, sebbene non si tratti di un vegetale particolarmente soggetto all’aggressione dei dei parassiti, è sempre consigliato osservare attentamente l’eventuale attacco di afidi e provvedere tempestivamente con dei prodotti adeguati.

Parassiti e potenziali malattie

Se decidete di piantare il finocchio all’aperto, ricordate che questa pianta è dannosa per la maggior parte delle coltivazioni, perché attrae la mosca sifilide e la mosca tachinidae, api, farfalle e uccelli; è, invece, opportuno favorire la presenza delle coccinelle, che si nutrono degli altri parassiti potenzialmente pericolosi per la vita delle piante.
Di conseguenza, l’unica pianta che crescerà vicino al finocchio senza creare danni è l’aneto; proprio per questo è fondamentale evitare di piantare il finocchio accanto a qualsiasi altra pianta, perché potrebbe inibirne la crescita o addirittura causarne la morte.

coltivare i finocchi in casa e in serra

Coltivare il finocchio in idroponica: guida pratica per principianti e non

Come per tutte le altre tipologie di piante coltivate con metodi e impianti idroponici, anche il finocchio ha bisogno delle sue condizioni ideali per poter crescere vigoroso e in salute.
La conducibilità elettrica (o EC) – misurabile con un conduttivimetro – deve oscillare tra 1 e 1.4, il pH – misurabile con un pH metro o con uno strumento che misura sia l’EC sia il PH - deve oscillare tra 5.5 e 7.0, preferibilmente rimanendo tra il 6.0 e il 7.0 (tra l’acido e il neutro della scala).
La temperatura deve essere compresa tra i 15 e i 20 gradi centigradi, ricordando sempre che – in linea generale – la pianta del finocchio riesce a tollerare abbastanza bene sia il caldo che il freddo, ma non le gelate e le temperature eccessivamente basse.

Come visto sopra, la pianta del finocchio preferisce una conducibilità elettrica contenuta (EC bassa) e un pH moderato. Inoltre, è bene ricordare che questa pianta è raramente soggetta a parassiti, a patto naturalmente che sia opportunamente curata, sebbene le infestazioni da afidi potrebbero compromettere o mettere in parzialmente difficoltà il raccolto.

 
Il finocchio – in linea generale – non presenta problemi di germinazione e anzi è considerata una pianta particolarmente florida, con un tasso di attecchimento che oscilla tra il 60% e il 90%. Occorre ricordare che i semi impiegano circa 10-14 giorni per germogliare e sono pronti per l’impianto dopo 3-5 settimane. I bulbi, una volta cresciuti, possono essere raccolti quando si desidera, ma è importante tener presente che il peso ideale del finocchio – quello venduto normalmente al mercato - oscilla orientativamente tra i 200 e i 400 grammi. Per raggiungere questo peso occorrono circa 6-8 settimane.

Poiché il seme è relativamente lento a germogliare, è consigliabile seminare il finocchio all’inizio della primavera; per crescere bene e in salute, la pianta avrà bisogno di pieno sole, indipendentemente dalla tipologia di substrato che avete scelto. Inoltre, poiché le piante crescono rapidamente, è opportuno seminare ogni due settimane, in modo da poter raccogliere periodicamente e avere sempre dei finocchi disponibili.

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Il finocchio si propaga molto bene con il seme, ma si può propagare anche con la radice e la corolla. Può essere piantato anche in autunno: è possibile, infatti, seminare indoor, attendere che le piante siano alte almeno 8-10 centimetri e poi trasferirle in una serra più grande. Il finocchio è una pianta piuttosto flessibile, che si adatta facilmente a contesti diversi: può essere, infatti, coltivata in contenitori o vasi, con l’impiego di impianti idroponici.

Ogni pianta dovrebbe trovarsi a circa 20-30 centimetri da quella successiva, quindi, occorre distanziarle bene, e l’altezza del finocchio si aggira solitamente e mediamente intorno ai 45-60 centimetri.
Il finocchio crescerà in un intervallo di pH relativamente ampio tra 6,1 (moderatamente acido) e 8,0 (moderatamente alcalino) con un intervallo preferito tra 7,0 e 8,0.

Caratteristiche del suolo di coltivazione

Come visto sopra, il finocchio cresce molto bene sia su terreni ben drenati, profondi e moderatamente fertili, sia fuori suolo, su substrati di perlite, vermiculite e torba di cocco. Per velocizzare la preparazione del substrato, potete anche acquistare direttamente i mix già miscelati e pronti all’uso.


Dal seme alla pianta di finocchio: i tempi di crescita

Dal momento in cui piantate i semi di finocchio al momento in cui potrete raccogliere la pianta per utilizzarla in cucina – o rivenderla al mercato contadino, qualora abbiate deciso di avviare una coltivazione professionale – occorrerà attendere circa dieci/quindici settimane.

NOTA:
Riepilogando, dal momento in cui seminate, dovrete attendere 10-14 giorni per la germinazione, poi occorrerà aspettare altre 4-8 settimane prima di poter piantare i vostri bulbi in campo aperto, o sistemarli all’interno di una coltivazione idroponica: per avere il primo raccolto occorreranno circa 10-15 settimane.

come coltivare i finocchi

Luce solare e Impianti di illuminazione

Ricordate che – come moltissime altre piante – anche i finocchi – se piantati in un campo all’esterno – hanno bisogno di pieno sole. Se, invece, decidete di coltivarli indoor, con un sistema idroponico, dovrete prevedere l’installazione di lampade fluorescenti T5 ad alto rendimento, o luci ad alta intensità (alogenuri metallici o sodio ad alta pressione).
È importante che le luci siano posizionate ad una distanza adeguata dalle piante: è fondamentale che non siano troppo vicine, per evitare di bruciarle, e che non siano troppo lontane, situazione che non consentirebbe loro di crescere bene.

Se utilizzate le lampade fluorescenti ad alto rendimento, è opportuno sistemarle ad una distanza di circa 30 centimetri sopra la pianta, se invece utilizzate le luci HID, dovrete sistemarle ad una distanza di 120 centimetri, a seconda del wattaggio specifico che avete scelto. In linea generale, quindi, più la lampada è potente, maggiore è la distanza dalla pianta.
Oltre all’impianto di illuminazione, dovrete prevedere una ventola mobile (uno o più ventilatori grandi a seconda della grandezza dell’ambiente) che sia attiva almeno due ore al giorno per stimolare la crescita in modo naturale e rendere più forti e sane le piante.
Per coltivare il finocchio è importante prevedere una concimazione periodica con prodotti contenenti livelli adeguati di azoto e buone quantità di fosforo, avendo cura di controllare i livelli dell’EC e del PH, che – se non idonei e non corretti – comprometterebbero l’assorbimento delle sostanze nutritive fondamentali da parte delle piante. Ricordiamo, infatti che la conducibilità elettrica dovrebbe essere compresa tra 1.0 e 1.6, mentre il PH raccomandato è tra 6.0 e 7.0.



Ma quali sono i sistemi idroponici più adatti alla coltivazione dei finocchi?


Uno dei sistemi idroponici maggiormente consigliati per la coltivazione di queste piante è quello tradizionale a goccia, con vasi che abbiano una capienza minima di 6 litri, per consentire al finocchio di crescere liberamente.
Un altro raccomandato – anche per una questione di spazi – è il sistema a torre o sistema idroponico verticale, caratterizzato da una struttura che si sviluppa in altezza e substrati di argilla espansa, che consentono un corretto drenaggio e un’areazione ottimale, fondamentale per evitare i ristagni e ideale per le condizioni richieste dalle piante di finocchi.


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